RIFLESSIONI OSTEOPATICHE SULLA EPICONDILITE LATERALE

RIFLESSIONI OSTEOPATICHE SULLA EPICONDILITE LATERALE
Tesi di: Corciulo Carlo
Relatore: Michelangelo Pavone D.O. B.Sc.
2016-17

ABSTRACT
Tutti i nostri movimenti e le nostre posizioni nello spazio dipendono dal funzionamento del sistema muscoloscheletrico, che risulta essere una entità  complessa costituita da ossa, articolazioni, muscoli, tendini, legamenti, borse, nervi e vasi sanguigni.
Essere attivi fisicamente, fare esercizio, “fa bene” al nostro sistema muscoloscheletrico, ma, un sovraccarico o un compito fisicamente faticoso, possono metterlo in pericolo.
Le posture faticose, il lavoro ripetitivo, il movimento con carichi pesanti rappresentano un sovraccarico per il nostro sistema muscoloscheletrico perché ne provocano l’affaticamento. Posture sbagliate possono causare la comparsa del dolore e di disturbi diffusi  quando, appunto, le forze esterne, che agiscono sul corpo, risultano troppo forti, per la capacità fisica del complesso di muscoli, articolazioni, legamenti etc.
La maggior parte di questi disturbi sono di tipo “cumulativo”, sono, cioè, il risultato di una esposizione ripetuta a forze esterne o “carichi” di alta o bassa intensità protratti per un tempo prolungato (mesi o anni).
In alcuni casi i disturbi consistono in un dolore episodico, che poi scompare con il riposo o col cambio di attività ed è quindi transitorio, in altri casi, i disturbi diventano persistenti e irreversibili.
I disturbi muscoloscheletrici degli arti superiori, più frequentemente associati con il lavoro, riguardano i tendini, le guaine e le borse. Per la spalla, ad esempio, si può creare una tendinopatia della cuffia dei rotatori; può esserci una   tendinopatia del capo lungo del bicipite, borsite al gomito/avambraccio con epicondilite laterale ed epicondilite mediale.
La tendinopatia si può estendere all’inserzione distale della borsa olecranica e   dare, come risultato, una tendinopatia della la mano, con   tendinite e tenosinovite dei muscoli flessori ed estensori cioè: dito a scatto e malattia di De Quervain.
Le cosiddette lesioni minori dei tessuti molli sono responsabili della maggior parte della sintomatologia dolorosa dell’apparato locomotore, esse sono spesso sottovalutate ma, avere un gomito del tennista, se fate il carpentiere, o una fascite plantare, se fate il vigile urbano, può costare la perdita del posto di lavoro.
Il nostro studio ha, come scopo, mettere in risalto le conoscenze necessarie per accompagnare il paziente, affetto da epicondilite, nel giusto percorso terapeutico.
L’epicondilite laterale (EL) è un disordine doloroso muscoloscheletrico caratterizzato da dolore locale ed iperalgesia meccanica a livello dell’epicondilo laterale, dolore che può diffondersi all’avambraccio ed al polso con la riduzione della produzione di forza della mano, in particolare, dei muscoli estensori del polso.
Molti considerano l’epicondilite come una patologia prettamente sportiva, non a caso, viene, infatti, definita, gomito del tennista, l’epicondilite laterale, e  gomito del golfista l’epicondilite mediale.
Questo disturbo, però, può riguardare anche soggetti non necessariamente praticanti attività sportive ma che, ripetutamente, usano i tendini del gomito per esigenze di tipo professionale (barbieri, carpentieri, dattilografi, elettricisti, imbianchini, lanciatori, muratori , operatori ai viedeotermina li, pittori , pianisti ecc.).
L’epicondilite viene, quindi, considerata una “overuse syndrome” ovvero una sindrome da sovraccarico funzionale. Il periodo di massima insorgenza dell’epicondilite è quello compreso tra i 30 e 50 anni di età e varia, appunto, in base all’età, al sesso, allo stato socioeconomico e all’etnia. Altri fattori sospettati includono l’obesità, il fumo, lo stato della muscolatura, ecc.
Da qualche anno inoltre, l’epicondilite è riconosciuta fra malattie professionali con variazioni e/o modifiche di direttive esistenti, da parte della  comunità europea.La disciplina comunitaria è racchiusa sostanzialmente all’interno della direttiva quadro 89/391/CEE e in successive direttive più dettagliate, dove si fissano gli obiettivi di carattere generale sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. La direttiva 90/270/CEE  ha offerto, inoltre, un importante contributo in merito agli aspetti ergonomici e alle attività preventive degli addetti ai videoterminali.
Tra le innovazioni introdotte dalle legislazioni nazionali, in ottemperanza alla direttiva, si segnalano: l’interruzione periodica del lavoro quotidiano con pause o cambiamenti di attività per i lavoratori che utilizzano videoterminali.
Scopo del nostro lavoro, dopo una panoramica sull’anatomia e la valutazione dell’arto superiore, sarà quello di elencare alcuni dei tanti tipi di trattamento per l’epicondilite descritti in letteratura e affrontati nel nostro corso di studi.
La mancanza di reali linee di trattamento standardizzate giustifica la personalizzazione della terapia, sia sulla base delle caratteristiche del quadro clinico e delle esigenze funzionali del paziente, sia in relazione alla scuola di pensiero da cui proviene il terapeuta; aggiungiamo, inoltre che ,sicuramente, una visione globale del paziente garantita dalla filosofia osteopatica ha portato a benefici più veloci e duraturi rispetto ad una vecchia impostazione di trattamento “focalizzato”.

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